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documentazione dello stato attuale dei luoghi
simulazione fotografica dell’intervento
ELIMINAZIONE DELLA VEGETAZIONE INFESTANTE


Presenza diffusa di vegetazione con specie arboree ed erbacce nell’area circostante l’edificio e sviluppata senne murature dei manufatti.
Muschi, alghe e licheni e miscroflora in profondità.
1. Taglio ed eliminazione della vegetazione circostante l’area di intervento limitatamente alle porzioni necessarie, con interventi di potatura e mondatura delle piante arbustive e degli alberi
2. Estirpazione e sradicamento completo di cespugli maggiormente invasivi, compreso il riporto di terreno per reinterro delle buche e livellamento del piano di campagna
3. Frazionamento minuto del legname di risulta ed allontanamento del materiale
4. Trattamenti di bonifica della vegetazione infestante dalle murature con irrorazione delle superfici per eliminazione delle radici e dei semi penetrati in profondità con idonei formulati commerciali specifici.
METODOLOGIA DI INTERVENTO
PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 1

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alcuni esempi del fenomeno di degrado
schema illustrativo di applicazione di malta di chiusura
SIGILLATURA DELLE FESSURAZIONI MINORI
Sfaldamento e degradazione dei letti di malta a causa del dilavamento e delle infiltrazioni delle acque meteoriche.
Dissesto e dislocazioni della tessitura muraria con fessurazioni dovute anche a lieve cedimento strutturale.
Accumulo di depositi incoerenti, presenza diffusa di microrganismi vegetali.
1. Eliminazione della vegetazione infestante tra i giunti
2. Accurato controllo delle stilature e rimozione delle malte decoese
3. Pulitura delle superfici mediante spazzolatura con spazzole di ottone per la rimozione di velature di sporcizia, nerofumo ecc., seguita da abbondante risciacquo con acque di rete
4. Ripristino delle porzioni di paramento scosse con malte idrauliche
5. Chiusura delle fessurazioni con malta di grassello di calce priva di sali adeguata al tono originario tramite cariche di marmi policromi e sabbie di granulometria differenziata
6. Stilatura sottolivello delle fughe con malta costituita da calce priva di sali additivata con polveri di marmo di idonea granulometria e cromia per ottenere un composto simile all’esistente
intervento di integrazione
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PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 2

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aspetto attuale del paramento esterno
schema di posa delle graffe e paramento esterno ad intervento eseguito
GRAFFATURA E SIGILLATURA DELLE FESSURAZIONI MAGGIORI
Sfaldamento e degradazione dei letti di malta a causa del dilavamento e delle infiltrazioni delle acque meteoriche.
Dissesto e dislocazioni della tessitura muraria con marcate fessurazioni dovute anche a cedimento strutturale.
Accumulo di depositi incoerenti, presenza diffusa di microrganismi vegetali.
1. Eliminazione della vegetazione infestante tra i giunti
2. Accurato controllo delle stilature e rimozione delle malte decoese
3. Pulitura delle superfici mediante spazzolatura con spazzole di ottone per la rimozione di velature di sporcizia, nerofumo ecc., seguiti da abbondante risciacquo con acque di rete
4. Estrazione degli elementi smossi e preparazione della sede per la collocazione di spinotti in acciaio disposti orizzontalmente alla muratura in numero sufficiente e di dimensioni idonee a garantire la tenuta della tessitura muraria
5. Ricollocazione degli elementi e ripristino del paramento con l’utilizzo di materiale lapideo simile per cromia e dimensioni a quello originario (se laterizio lo stesso criterio) e malte idrauliche
6. Chiusura delle fessurazioni mediante integrazione degli elementi lapidei con malta di grassello di calce priva di sali adeguata al tono originario tramite cariche di marmi policromi e sabbie di granulometria differenziata
7. Stilatura sottolivello delle fughe con malta costituita da calce priva di sali additivata con polveri di marmo di idonea granulometria e cromia per ottenere un composto simile all’esistente
METODOLOGIA DI INTERVENTO
PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 3

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stato attuale
CONSOLIDAMENTO E INTEGRAZIONE DEI PIANI DI APPOGGIO DELLA COPERTURA
Sfaldamento e degradazione dei letti di malta a causa del dilavamento e delle infiltrazioni delle acque meteoriche.
Dissesto e dislocazioni della tessitura muraria con marcate fessurazioni dovute anche a cedimento strutturale.
Il degrado più avanzato ha provocato rotture e perdite localizzate degli elementi, fessurazioni e parziale crollo delle murature sottostanti.
1 Verifica dello stato fisico-materico dei manufatti e della sicurezza statica
2 Rimozione degli elementi smossi e/o in via di distacco, pulitura con spazzole di saggina ed accantonamento per il successivo recupero,
3 Ripristino dei piani di appoggio con ricostruzione dei paramenti eccessivamente degradati con utilizzo di elementi di recupero con caratteristiche analoghe agli esistenti e predisposizione dell’alloggiamento murario per le necessarie integrazioni,
4 Inserimento nell’apposito alloggiamento di nuovi elementi lapidei simili per cromia a quello originario e con dimensioni idonee alla funzione richiesta, ammorsando la parte nuova alla vecchia muratura resistente,
5 Ripristino delle murature di chiusura sottotravetto con integrazione degli elementi lapidei e fissaggio con malta di grassello di calce priva di sali adeguata al tono originario tramite cariche di marmi policromi e sabbie di granulometria differenziata
6 Stilatura sottolivello delle fughe con malta costituita da calce priva di sali additivata con polveri di marmo di idonea granulometria e cromia per ottenere un composto simile all’esistente
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METODOLOGIA DI INTERVENTO
PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 4

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stato attuale
RICOSTRUZIONE DEI CROLLI DI PORZIONI MURARIE
Degrado generalizzato dovuto ad invecchiamento naturale, marcescenza della struttura secondaria della copertura in legno a causa delle infiltrazioni di acque meteoriche.
Assoluta mancanza di impianto di raccolta ed allontamento delle acque con eccessivo dilavamento del paramento murario.
Sfaldamento e degradazione dei letti di malta a causa del dilavamento e delle infiltrazioni delle acque meteoriche.
Dissesto e dislocazioni della tessitura muraria con rotture e perdite localizzate degli elementi, fessurazioni e crollo delle murature sottostanti.
Accumulo di depositi incoerenti, presenza diffusa di microrganismi vegetali.
1. Eliminazione della vegetazione infestante tra i giunti
2. Pulitura delle superfici mediante spazzolatura con spazzole di ottone per la rimozione di velature di sporcizia, nerofumo ecc., seguiti da abbondante risciacquo con acque di rete
3. Rimozione degli elementi smossi e preparazione dei piani di appoggio delle nuove murature
4. Ricostruzione dei paramenti con utilizzo degli elementi di recupero e integrazione delle parti mancanti con materiale lapideo simile per cromia e dimensioni a quello originario e malte idrauliche
5. Ammorsatura della nuova alla vecchia muratura resistente con inserimento di cunei di legno da sostituire solo a ritiro avvenuto con malta fluida fino a rifiuto
6. Chiusura delle fessurazioni con malta di grassello di calce priva di sali adeguata al tono originario tramite cariche di marmi policromi e sabbie di granulometria differenziata
7. Stilatura sottolivello delle fughe con malta costituita da calce priva di sali additivata con polveri di marmo di idonea granulometria e cromia per ottenere un composto simile all’esistente
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METODOLOGIA DI INTERVENTO
PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 5

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STILATURA DEI GIUNTI DELLE MURATURE IN PIETRA A VISTA
Eccessivo dilavamento del paramento murario dovuto alle precipitazioni meteoriche.
Sfaldamento e degradazione dei letti di malta per invecchiamento naturale e degrado dovuto all’azione degli agenti atmosferici.
Accumulo di depositi incoerenti, presenza diffusa di microrganismi vegetali.
1. Accurato controllo delle stilature e rimozione delle malte decoese,
2. Pulitura delle superfici con spazzole di ottone per la rimozione di velature di sporcizia, nerofumo ecc., seguiti da abbondante risciacquo con acque di rete,
3. Ripristino delle porzioni di paramento scosse con malte idrauliche,
4. Chiusura delle fessurazioni con malta di grassello di calce priva di sali adeguata al tono originario tramite cariche di marmi policromi e sabbie di granulometria differenziata,
5. Stilatura sottolivello delle fughe con malta costituita da calce priva di sali additivata con polveri di marmo di idonea granulometria e cromia per ottenere un composto simile all’esistente.
6. Consolidamento finale con estere etilico e protezione con idrorepellente.
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METODOLOGIA DI INTERVENTO
PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 6

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esempio di lacune di intonaco per distacco
rappezzo di intonaco di malta con lettura del profilo degli intonaci originali
RIPRISTINO DI INTONACO DISTACCATO
Degrado generalizzato per invecchiamento naturale, mancata manutenzione e azione degli agenti atmosferici.
Sbollamento a causa dell’umidità e della cristallizzazione dei sali solubili.
Distacco dal supporto a causa di umidità di tipo discendente, percolazione e ruscellamento delle acque meteoriche.
1. Rimozione delle malte decorse con utilizzo di mezzi meccanici,
2. Pulitura delle superfici con spazzole di ottone per la rimozione di velature di sporcizia, nerofumo ecc., seguiti da abbondante risciacquo con acque di rete,
3. Messa in opera di nuovo intonaco di rappezzo in malta di calce priva di sali adeguata al tono originario tramite cariche di marmi policromi e sabbia, da effettuarsi in due riprese: primo rinzaffo con sabbia di fiume e successivo arriccio a granulometria più fine. Per la messa in opera dovrà essere rispettato il livello degli intonaci originali, ma avendo cura di lasciare perfettamente leggibile il profilo del bordo degli intonaci originali stessi.
4. Consolidamento finale con estere etilico e protezione con idrorepellente.
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METODOLOGIA DI INTERVENTO
PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 7

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vista a intervento eseguito
RIMOZIONE DI ELEMENTI DI COPERTURE IN SUPERFETAZIONE
Assoluta mancanza di impianto di raccolta ed allontamento delle acque con eccessivo dilavamento del paramento murario.
Sfaldamento e degradazione dei letti di malta per percolazione e ruscellamento delle acque meteoriche.
Dissesto e dislocazioni della tessitura muraria con rotture e perdite localizzate degli elementi, fessurazioni e crollo delle murature sottostanti.
Accumulo di depositi incoerenti, presenza diffusa di microrganismi vegetali.
1 Eliminazione della vegetazione infestante tra i giunti
2 Rimozione degli elementi smossi e preparazione dei piani di appoggio delle nuove murature
3 Ricostruzione dei paramenti con elementi di recupero e integrazioni con materiale lapideo simile per cromia e dimensioni a quello originario e malte idrauliche
4 Ammorsatura della nuova alla vecchia muratura resistente con inserimento di cunei di legno da sostituire solo a ritiro avvenuto con malta fluida fino a rifiuto
5 Chiusura delle fessurazioni con malta di grassello di calce priva di sali adeguata al tono originario tramite cariche di marmi policromi e sabbie di granulometria differenziata
6 Stilatura sottolivello delle fughe con malta costituita da calce priva di sali additivata con polveri di marmo di idonea granulometria e cromia per ottenere un composto simile all’esistente,
7 Protezione delle teste dei muri con idrorepellente
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METODOLOGIA DI INTERVENTO
PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 8

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RICOSTRUZIONE DEL BARBACANE
Assoluta mancanza di impianto di raccolta ed allontamento delle acque con eccessivo dilavamento del paramento murario.
Cedimento del piano di appoggio della muratura.
Dissesto e dislocazioni della tessitura muraria con rotture e perdite localizzate degli elementi, fessurazioni e crollo delle murature soprastanti.
Accumulo di depositi incoerenti, presenza di vegetazione infestante e microrganismi vegetali.
1. Eliminazione della vegetazione infestante tra i giunti
2. Rimozione degli elementi costituenti il barbacane e preparazione dei piani di appoggio delle nuove murature
3. Ricostruzione dei paramenti con elementi di recupero e integrazioni con materiale lapideo simile per cromia e dimensioni a quello originario e malte idrauliche
4. Ammorsatura della nuova alla vecchia muratura resistente con inserimento di cunei di legno da sostituire solo a ritiro avvenuto con malta fluida fino a rifiuto
5. Chiusura delle fessurazioni con malta di grassello di calce priva di sali adeguata al tono originario tramite cariche di marmi policromi e sabbie di granulometria differenziata
6. Stilatura marcatamente sottolivello delle fughe con malta costituita da calce priva di sali additivata con polveri di marmo di idonea granulometria e cromia per ottenere un composto simile all’esistente,
7. Protezione delle teste dei muri con idrorepellente
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METODOLOGIA DI INTERVENTO
PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 9

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RICOSTRUZIONE DEL FORNO RECENTEMENTE DEMOLITO
Dissesto generalizzato della copertura con scivolamento delle lastre di ardesia.
Marcescenza dell’orditura lignea per infiltrazioni di acque meteoriche.
Sfaldamento e degradazione dei letti di malta per percolazione e ruscellamento delle acque meteoriche.
Dissesto e dislocazioni della tessitura muraria con rotture, fessurazioni e crollo.
1 Rimozione dei depositi e dei materiali con recupero degli elementi lapidei per la successiva ricollocazione
2 Demolizione del paramento provvisorio di tamponamento
3 Ricostruzione del paramento esterno con andamento curvilineo secondo lo schema originario con elementi di recupero e integrazioni con materiale lapideo simile per cromia e dimensioni a quello originario e malte idrauliche
4 Ammorsatura della nuova alla vecchia muratura resistente con inserimento di graffe e iniezioni con malta fluida fino a rifiuto
5 Ricostruzione dell’orditura con travetti di legno di sezione e dimensioni simili agli esistenti collocati secondo lo schema originario.
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METODOLOGIA DI INTERVENTO
PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 10

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localizzazione della patologia
SOSTITUZIONE DI ELEMENTI LIGNEI ESTERNI DELLA COPERTURA
Degrado generalizzato dovuto ad invecchiamento naturale, marcescenza della struttura secondaria della copertura in legno a causa delle infiltrazioni di acque meteoriche.
Assoluta mancanza di impianto di raccolta ed allontamento delle acque con eccessivo dilavamento del paramento murario.
Rotture localizzate di travetti e dormienti, con conseguenti scivolamenti delle lastre di ardesia e fessurazioni nelle murature sottostanti.
1. Rimozione lastre di ardesia con accantonamento per successivo riutilizzo
2. Verifica dello stato fisico-materico dei manufatti e della sicurezza statica
3. Pulitura dei manufatti da recuperare con spazzole di saggina ed aria compressa a bassa pressione,
4. Sostituzione degli elementi eccessivamente degradati o inserimento di nuovi in collaborazione con quelli ammalorati con caratteristiche e dimensioni analoghi agli esistenti, inseriti nell’alloggiamento murario previa pulizia e rettifica
5. Realizzazione di reggiature di consolidamento e giunzione delle parti lignee
6. Sostituzione delle tavole di assito ammalorato con tavole simili alle esistenti, trattamento di consolidamento dei manufatti lignei con antitarlo antimuffa ed impregnante
7. Sostituzione delle lattonerie esistenti e realizzazione di nuove ove necessario allo scopo di prevenire infiltrazioni delle acque meteoriche
8. Applicazioni di sistemi dissuasori contro i volatili.
9. Ricollocazione delle lastre di ardesia recuperate con integrazione di elementi mancanti con nuove di caratteristica cromatica e dimensione simile alle esistenti.
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METODOLOGIA DI INTERVENTO
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SCHEDA N° 11

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TRATTAMENTO E CONSOLIDAMENTO DI ELEMENTI IN LEGNO E FERRO DELLE APERTURE
Degrado generalizzato per invecchiamento naturale del legno e per l’esposizione agli agenti atmosferici.
Cedimenti della ferramenta e parziale marcescenza delle parti più esposte per dilavamento e ristagno delle acque.
Ossidazione degli elementi in ferro per la presenza di umidità, corrosione fenomeni di corrosione in prossimità degli innesti nelle murature.
Per le parti in legno
1. Asportazione del serramento
2. Sostituzione delle parti eccessivamente degradate con pezzature di tipologia e dimensioni simili all’esistente
3. Pulitura generale con spazzolatura e scartavetratura manuale e successiva struccatura e rasatura
4. Verifica della ferramenta, trattamento o sostituzione
5. Applicazione di mano di olio di lino e doppia mano di vernice oleosintetica di appropriato colore

Per le parti in ferro
1. Pulitura con spazzolatura e scartavetratura per la completa rimozione della ruggine
2. Saldatura e stuccatura delle fessure e dei giunti
3. Protezione finale con applicazione di antiruggine e finitura con due mani di smalto a base di resina fenolica e olio di legno pigmentato con ferro micaceo del colore originale.

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METODOLOGIA DI INTERVENTO
PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 12

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evidenziazione delle parti oggetto di intervento
CONSOLIDAMENTO E RESTAURO PITTORICO DI AFFRESCO
Generale degrado della pellicola del colore, il film è velato da depositi polverosi.
La struttura muraria non presenta alterazioni di particolare gravità: parziali screpolature e lievi fessurazioni causate da movimenti ed assestamenti strutturali.
1. Rimozione degli elementi estranei eseguita con particolari cautele senza asportare lo strato di colore,
2. Pulizia degli aloni di umidità e delle efflorescenze saline e dei depositi carboniosi, con metodi a secco con aspiratori a bassa pressione e pennelli a setole morbide, e a umido con tampone inumidito con acqua deionizzata,
3. Fissaggio delle scaglie di colore con aspersione delle superfici con soluzione composta di resine acriliche,
4. Consolidamento dei distacchi con impiego di adesivi a base di resine sintetiche in emulsione o in soluzione, eventualmente additivati o caricati con sostanze inerti di tipo esclusivamente inorganico
5. Eventuali ritocchi pittorici eseguiti ad acquerello di tempera, con spuntinatura del minimo e limitatamente alle porzioni necessarie.
METODOLOGIA DI INTERVENTO
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SCHEDA N° 13

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stato attuale della pavimentazione
simulazione grafica e fotografica dell’intervento
PULITURA E SIGILLATURA E PARZIALE CONSOLIDAMENTO DEL PAVIMENTO IN PIETRA
Dissesto generalizzato per cedimento del sottosuolo ed usura.
Lacune del materiale lapideo dovute al sollevamento con conseguente perdita degli elementi, ma sottofondo in terra battuta non presenta particolari dissesti.
Accumulo di depositi incoerenti e sporcizia per mancata manutenzione.
1 Rimozione dei materiali incoerenti e pulizia dell’area
2 Livellamento del piano di appoggio con eventuale integrazione del supporto con inerti di calce e sabbia
3 Ricollocazione degli elementi smossi con integrazione dei pezzi occorrenti con elementi di pezzatura e tipologia simile agli esistenti,
4 Re-intasamento dei giunti con malta additivata a resina e inerte di cromia simile alla pavimentazione e battitura finale,
5 Pulitura della superficie mediante lavaggio con acqua e spazzolatura.
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SCHEDA N° 14

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LAVAGGIO DEI PARAMENTI MURARI INTONACATI E A VISTA
Degrado generalizzato per invecchiamento naturale e mancata manutenzione.
Presenza diffusa di aloni di umidità ed efflorescenze saline causati da condensa e ristagno delle infiltrazioni d’acqua dalla copertura.
Patine scure e deposti carboniosi, presenza di licheni e miceti.
1. Pulitura di tutte le superfici mediante acqua nebulizzata deionizzata a bassa pressione spazzole morbide
2. Trattamento con biocidi applicati a spruzzo,
3. Consolidamento globale degli intonaci con applicazione di estere etilico e con iniezioni puntuali per mezzo di adatte siringhe di malta di calce caricata con resina acrilica
4. Integrazione delle lacune e sigillatura delle fessurazioni con intonaci a base di calce idraulica priva di sali solubili applicata a due riprese.
5. Velatura delle integrazioni con tinta a calce leggermente pigmentata ed applicazione di prodotto idrorepellente silanico.
alcuni esempi di paramenti murari presenti nell’edificio
simulazione fotografica dell’intervento di pulitura
METODOLOGIA DI INTERVENTO
PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 15

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RIPRISTINO DELLE TRACCE DI IMMORSATURA DI SOPPALCO
Tracce della presenza di un soppalco crollato.
Presenza dei fori di alloggiamento dei travetti di sostegno nelle murature e scanalature nell’intonaco di immorsatura del piano di calpestio.
Lievi fessurazioni dei paramenti dovute al cedimento.
1. Pulizia dei fori di immorsatura con rimozione dei depositi incoerenti
2. Estrazione degli elementi smossi e preparazione della sede per la chiusura delle tracce
3. Ripristino del paramento con l’utilizzo di materiale lapideo simile per cromia e dimensioni a quello originario e malte idrauliche
4. Chiusura delle fessurazioni con malta di grassello di calce priva di sali adeguata al tono originario tramite cariche di marmi policromi e sabbie di granulometria differenziata
5. Stilatura sottolivello con malta costituita da calce priva di sali additivata con polveri di marmo di idonea granulometria e cromia per ottenere un composto simile all’esistente.
tracce della presenza di un soppalco crollato
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SCHEDA N° 16

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SOSTITUZIONE DI ELEMENTI LIGNEI INTERNI DELLA COPERTURA
Degrado generalizzato dovuto ad invecchiamento naturale, marcescenza della struttura secondaria della copertura in legno a causa delle infiltrazioni di acque meteoriche.
Il degrado più avanzato ha provocato rotture localizzate di travetti e dormienti, con conseguenti scivolamenti delle lastre di ardesia.
1. Rimozione lastre di ardesia con accantonamento per successivo riutilizzo
2. Verifica dello stato fisico-materico dei manufatti e della sicurezza statica
3. Pulitura dei manufatti da recuperare con spazzole di saggina ed aria compressa a bassa pressione,
4. Sostituzione degli elementi eccessivamente degradati o inserimento di nuovi in collaborazione con quelli ammalorati con caratteristiche e dimensioni analoghi agli esistenti, inseriti nell’alloggiamento murario previa pulizia e rettifica
5. Realizzazione di reggiature di consolidamento e giunzione delle parti lignee
6. Sostituzione delle tavole di assito ammalorato con tavole simili alle esistenti, trattamento di consolidamento dei manufatti lignei con antitarlo antimuffa ed impregnante
7. Ricollocazione delle lastre di ardesia recuperate con integrazione di elementi mancanti con nuove di caratteristica cromatica e dimensione simile alle esistenti.
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SCHEDA N° 17

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INSERIMENTO DI STRUTTURA METALLICA DI RINFORZO DELL’ORDITURA PRIMARIA
Degrado generalizzato dovuto ad invecchiamento naturale e ad infiltrazioni di acque meteoriche
Dissesto del sistema strutturale per marcescenze e rotture localizzate dell’orditura primaria.
Le strutture non assolvono pienamente alla funzione.
1. Predisposizione di idonei alloggiamenti nelle murature perimetrali
2. Messa in opera di profili metallici di rinforzo, dimensionati come da progetto strutturale, in aderenza alle travi esistenti previo trattamento protettivo del legno e del ferro
3. Collegamento fra le putrelle e le travi tramite cravatte metalliche e reggiature con passo e sezione stabiliti dal progetto strutturale
4. Esecuzione di ringrossi e spessori in corrispondenza delle parti inflesse con biette di legno
5. Chiusura degli alloggiamenti con malta di grassello di calce priva di sali adeguata al tono originario tramite cariche di marmi policromi e sabbie di granulometria differenziata
6. Stilatura sottolivello con malta costituita da calce priva di sali additivata con polveri di marmo di idonea granulometria e cromia per ottenere un composto simile all’esistente.
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METODOLOGIA DI INTERVENTO
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SCHEDA N° 18

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RIPRISTINO DEL FORNO ED ELIMINAZIONE DELLE MACERIE
Presenza di tamponamento provvisorio della parete esterna conseguente al crollo realizzato con muratura di sassi.
Accumulo di macerie.
1. Ricostruzione del paramento interno con andamento curvilineo secondo lo schema originario con elementi di recupero e integrazioni con materiale lapideo simile per cromia e dimensioni a quello originario e malte idrauliche
2. Ripristino degli elementi funzionali dal forno (braciere - piano di appoggio - bocca - ecc.).
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METODOLOGIA DI INTERVENTO
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SCHEDA N° 19

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TRATTAMENTO DEI SOPPALCHI ED ELIMINAZIONE DELLE SUPERFETAZIONI
Impalcati in condizioni di degrado generalizzato dovuto all’invecchiamento naturale del legno, con inflessioni dovute ad assestamenti e alla presenza di umidità per infiltrazioni di acque dalla copertura.
Assito marcescente per ristagno delle acque.
Aggiunte in superfetazione con materiali non idonei.
1. Eliminazione degli elementi estranei incoerenti
2. Verifica dello stato fisico-materico dei manufatti e della sicurezza statica
3. Pulitura dei manufatti da recuperare con spazzole di saggina ed aria compressa a bassa pressione,
4. Sostituzione degli elementi eccessivamente degradati con nuovi identici per dimensione ed essenza, inseriti nell’alloggiamento murario previa pulizia e rettifica
5. Ripristino dei paramenti murari con malta di grassello di calce priva di sali con stilatura dei giunti sottolivello
6. Trattamento antifungo ed antimuffa con applicazione di idonei prodotti previo trattamento di grassaggio per eliminazione di depositi più resistenti.
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SCHEDA N° 20

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PULIZIA E TRATTAMENTO DI ELEMENTI LAPIDEI E LIGNEI DI SUPPORTO DEI MACCHINARI
Sui materiali lapidei si riscontrano depositi e sporco superficiale, fessurazioni, scheggiature e rotture dovute all’usura e all’aggressione degli agenti atmosferici
Le parti in legno presentano deformazioni e degrado generalizzato per invecchiamento naturale del legno, usura e mancata manutenzione.
Fenomeni localizzati di marcescenza per le infiltrazioni meteoriche con rotture e cedimenti della ferramenta.
1. Pulitura generalizzata di tutti i manufatti lapidei con spazzole ed acqua nebulizzata a bassa pressione
2. Stuccatura di fessurazioni e piccole crepe con malta di calce caricata con resina acrilica e polveri di marmo
3. Consolidamento con applicazione di estere etilico o resina acrilica in solvente e protezione finale con idrorepellente in solventi organici applicato a spruzzo o a pennello fino ad assorbimento
4. Scartavetratura manuale delle parti lignee con successiva struccatura e rasatura
5. Sostituzione degli elementi eccessivamente degradati con nuovi identici per dimensione ed essenza, inseriti nell’alloggiamento murario previa pulizia e rettifica
6. Verifica della ferramenta, trattamento o sostituzione
7. Applicazione di mano di olio di lino e doppia mano di vernice oleosintetica di appropriato colore
8. Trattamento antifungo ed antimuffa con applicazione di idonei prodotti previo trattamento di grassaggio per eliminazione di depositi più resistenti.
stato attuale degli elementi di supporto dei meccanismi
simulazione fotografica dell’intervento
METODOLOGIA DI INTERVENTO
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SCHEDA N° 21

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RIPRISTINO DEL BASAMENTO LAPIDEO DELLA MACINA VERTICALE
Dislocazione di una porzione del basamento della macina all’esterno dell’edificio.
L’elemento presenta lievi fessurazioni e sgretolamenti superficiali per l’azione degli agenti atmosferici.
Si riscontrano depositi superficiali di sporco e aggressioni di muschi e licheni per la presenza di umidità.
1. Rimozione del manufatto da recuperare dall’attuale sede
2. Ripristino dei luoghi con rimozione delle macerie adiacenti e riporto di terreno per il livellamento del piano di campagna
3. Pulitura generalizzata del manufatto con spazzole ed acqua nebulizzata a bassa pressione
4. Ricollocazione all’interno dell’edificio nella sede originaria previa pulizia dell’alloggiamento
5. Stuccatura delle fessurazioni e delle piccole crepe con malta di calce caricata con resina acrilica e polveri di marmo
6. Consolidamento con applicazione di estere etilico o resina acrilica in solvente e protezione finale con idrorepellente in solventi organici applicato a spruzzo o a pennello fino ad assorbimento.
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METODOLOGIA DI INTERVENTO
PATOLOGIA DEL DEGRADO
SCHEDA N° 22